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Progetto SCUOLA di PANIFICAZIONE "El Viejo Pepe"

LOCALIZZAZIONE
Città di La Plata, Provincia di Buenos Aires.

PARTECIPANTI
Hogar de La Madre Tres Veces Admirable
Panadería “El Viejo Pepe”
(Acli) Ipsia Milano
Dipartimento di Formazione Professionale Ministero dell’Istruzione, P.cia Buenos Aires

MOTIVAZIONE
“Giovani, tra lavoro formale/informale e lavoro nero". L’Argentina è uno dei paesi con una grave difformità nella distribuzione della ricchezza pro-capite. Da ciò ne consegue una profonda diseguaglianza socio-economica che ha come vittime principali bambini, giovani ed anziani. Questa diseguaglianza si manifesta soprattutto nell’impossibilità per i giovani di accedere ai diritti elementari: alimentazione, educazione, salute fisica e mentale, lavoro, casa, partecipazione sociale. I dati relativi al lavoro e all’imprenditorialità giovanile peggiorano giorno dopo giorno facendo emergere problemi strutturali. Queste carenze si ripercuotono su migliaia di adolescenti trai 14 e 19 anni che rimangono ai margini della società e degli spazi educativi, non trovando un lavoro che gli consenta di inserirsi socialmente. Tutto ciò fa sì che si crei una fascia giovanile altamente esposta alla devianza e alla marginalità. Gli adolescenti rappresentano terreno fertile per la proliferazione e il reclutamento di manodopera poco qualificata, per il lavoro nero e il mercato illegale. Quest’ultimo, molto fiorente, attraverso il commercio di vari oggetti tra cui biciclette, cellulari, ricambi per auto, arnesi da lavoro, elettrodomestici, sostituisce il lavoro legale, soddisfacendo, nel contempo, i bisogni della popolazione. L’ostacolo principale, non è dunque l’esclusione ma l’inclusione in un mercato illecito, in un contesto di totale assenza di politiche pubbliche di tutela. A ciò si aggiunge la percezione, nella maggior parte delle famiglie, che il lavoro legale non possa al momento, rappresentare una fonte di sostentamento. L’arruolamento nel mercato illecito si manifesta in una sorta di segregazione. Nei quartieri, i giovani sono esclusi dai vincoli di solidarietà sociale e in questo modo sono facilmente manipolati, maltrattati e vittime di morte violenta. Il mercato illegale è dominato da una strategia di violenza e di sopraffazione, a volte appoggiata anche da alcuni settori del potere legale. La delinquenza giovanile identificata come delinquenza marginale rafforza la posizione di alcuni settori dell’opinione pubblica che tendono a criminalizzare la povertà sostenendo, come rimedio, l’inasprimento dell’apparato repressivo. La perversa repressione penale della delinquenza “lumpen” (marginale), fa sì che moltissimi adolescenti e giovani vengano detenuti nelle carceri e negli istituti penali minorili. Le pratiche delittuose, legate al mercato illegale e ai diversi meccanismi di segregazione, producono un’inconsapevole assunzione del ruolo di delinquente: il giovane, considerato ai margini della società, si autoidentifica nel delinquente.




 


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